giovedì 8 settembre 2016

IL PICCOLO NON E' IN EDICOLA : SCIOPERO NEI QUOTIDIANI FINEGIL E AL GAZZETTINO



Due giorni di sciopero ieri e oggi nei quotidiani Finegil e altri due, domani e sabato, al Gazzettino. Nel gruppo di cui fanno parte Piccolo e Messaggero Veneto la protesta è scattata all'annuncio della vendita del Centro di Pescara e della Città di Salerno, dopo che pochi mesi fa era stato detto chiaramente che "questo gruppo non vende i suoi giornali". Nel quotidiano veneto la motivazione sta nel mancato rispetto da parte dell'editore Caltagirone degli impegni assunti con la redazione. Motivazioni diverse, dunque, ma in entrambi i casi riconducibili al comportamento della controparte datoriale. L'Assostampa Fvg è al fianco dei colleghi in questa difficile battaglia, che cade proprio nel pieno del confronto per il rinnovo contrattuale. Ma vediamo la Fnsi.


«La decisione del Gruppo editoriale L’Espresso-Finegil di cedere a due cordate di imprenditori locali i quotidiani “Il Centro" di Pescara e “La Città di Salerno” conferma che i timori legati all’operazione di fusione con il gruppo Itedi, editore della Stampa e del Secolo XIX, non erano infondati. Nello schierarsi al fianco dei giornalisti delle testate locali del gruppo, condividendone i motivi di preoccupazione, la Fnsi ritiene indispensabile avviare fin da subito un confronto con l’azienda sul piano industriale, del quale non si conoscono ancora i contenuti, oltre che sulle strategie di sviluppo e di rilancio delle singole testate e dell’occupazione. 

Non è infatti accettabile che le economie di scala connesse alle operazioni di aggregazione in atto nel settore editoriale, delle quali quella fra il gruppo L’Espresso e il gruppo Itedi è sicuramente la più rilevante, si traducano in tagli all’occupazione e nella riduzione del pluralismo dell’informazione e dell’autonomia delle singole testate. La Fnsi incontrerà i Comitati di redazione delle testate del gruppo, insieme con le Associazioni regionali di stampa interessate, martedì 13 settembre. Nel frattempo, ha già inviato una richiesta di incontro al gruppo L’Espresso e ribadisce il proprio impegno ad assistere i colleghi del Centro e della Città affinché i passaggi di proprietà delle testate avvengano nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori previsti dall’articolo 2112 del codice civile e dell’articolo 30 del contratto nazionale di lavoro giornalistico». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.
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Fnsi e Sindacato Giornalisti Veneto al fianco del Cdr e dei colleghi del Gazzettino che hanno proclamato due giorni di sciopero, venerdì 9 e sabato 10 settembre. La protesta arriva dopo l’annuncio da parte dell’azienda di non voler assumere, disattendendo gli accordi siglati anche in sede ministeriale nell’ambito dello stato di crisi biennale aperto il 15 gennaio 2015. 

«A fine settembre – precisa la nota del sindacato regionale – i giornalisti usciti saranno una ventina». Una situazione che «ha oltrepassato ogni limite di decenza», scrive il Cdr ai colleghi della redazione, annunciando «sciopero venerdì 9 e sabato 10 settembre per impedire che in questi due giorni il sito venga aggiornato e per impedire l’uscita dei giornali nei giorni di sabato 10 e di domenica 11». «È inaudito ed inaccettabile – osserva il segretario generale Raffaele Lorusso – che il gruppo Caltagirone rinneghi gli accordi sindacali sottoscritti in occasione dell'ultimo, soltanto in ordine di tempo, stato di crisi, rifiutandosi di procedere ad assunzioni già programmate. Tale comportamento certifica una concezione arcaica delle relazioni industriali e proietta su uno dei principali editori italiani un'ombra di inaffidabilità. È pertanto auspicabile che il management aziendale riveda la propria posizione e mantenga gli impegni sottoscritti per il rilancio del giornale e la salvaguardia degli organici redazionali».

SCIOPERO FINEGIL COMUNICATO DEI COMITATI DI REDAZIONE

I giornali locali del gruppo editoriale Finegil-Espresso hanno proclamato due giorni di sciopero, mercoledì 7 e giovedì 8 settembre, per contestare la scelta dell’editore di cedere ad altri imprenditori due quotidiani storici del Gruppo “il Centro” di Pescara e “la Città” di Salerno.

I colleghi di Pescara e di Salerno sono stati informati ieri, con modalità inusuali e inaccettabili, in una videoconferenza, che le loro testate sono state vendute e che quindi, dal 31 ottobre, non saranno più all’interno del gruppo Espresso. L’operazione coinvolge a Pescara 31 giornalisti e 27 poligrafici, a Salerno 13 giornalisti, un part time e 5 tra poligrafici e amministrativi.

La decisione è stata presa, ha comunicato l’editore, per poter portare a compimento la fusione con Itedi, la società che edita La Stampa e il Secolo XIX. Non una scelta imprenditoriale, ha detto l’amministratore delegato, ma obbligata dalla normativa. Di fatto il Gruppo Espresso ha scelto di abbandonare il centro sud e di smantellare il patrimonio di giornali locali che in questi anni di crisi ha dimostrato di essere il cuore e la cassaforte dell’intero gruppo, a sostegno anche di Repubblica.

Tutto questo nonostante i Cdr del Coordinamento Finegil avessero espressamente chiesto all’editore di non percorrere facili soluzioni di questo tipo, e di evitare lo smembramento di un gruppo composto da 18 testate, un patrimonio unico in tutto il panorama editoriale del paese che, così, inizia a perdere consistenza. L’editore nell’ultimo incontro aveva rassicurato i Cdr sul fatto che ogni sforzo in questa direzione sarebbe stato fatto: oggi, invece, comunica la cessione di due testate.

I Cdr del Coordinamento Finegil nell’esprimere solidarietà ai colleghi della Città e del Centro, manifestano grandissima preoccupazione per il loro futuro e di tutto il gruppo editoriale. Il Coordinamento chiede pertanto che venga illustrato quale piano industriale soggiace al progetto di fusione che, si sapeva dall’inizio, imponeva un ridimensionamento del numero delle copie. E che venga illustrato nei modi, nei luoghi e nei tempi opportuni, non certo in videoconferenza ma con una convocazione urgente del Coordinamento dei Cdr. Chiediamo inoltre che la Federazione nazionale della stampa si attivi immediatamente per garantire ai colleghi di Centro e Città le massime tutele sindacali e contrattuali.


I Cdr del Coordinamento Finegil

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